Come funzionano le piattaforme di crowdfunding

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Come funzionano le piattaforme di crowdfunding
Crowdfunding

Da un po’ di tempo hai cominciato a interessarti al crowdfunding e ora sei quasi arrivato al punto di finanziare il tuo primo progetto. Prima di “buttarti”, ti resta però ancora un importante aspetto da approfondire, che riguarda il funzionamento delle piattaforme di crowdfunding.

È una cosa più che comprensibile: le piattaforme in circolazione sono ormai parecchie e non tutte funzionano allo stesso modo. Alcune si rifanno al modello del lending crowdfunding, altre sono invece orientate sull’equity. Ci sono quelle generaliste e quelle di nicchia. Nel nostro post di oggi chiariremo come funziona in generale una piattaforma di crowdfunding e vedremo anche le principali differenze che puoi riscontrare tra una e l’altra. In questo modo, speriamo di riuscire a sciogliere ogni dubbio.

Piattaforme di crowdfunding: come funziona una raccolta fondi

Vediamo innanzitutto quali sono i principi che regolano una raccolta fondi attraverso una piattaforma di crowdfunding.

Nel momento in cui una società, un’organizzazione o un privato ha la necessità di raccogliere fondi per finanziare un progetto, può rivolgersi a una piattaforma di crowdfunding. Una volta fatte le proprie valutazioni sulla solidità e la solvibilità del proponente, la piattaforma decide se proporre o meno il progetto alla sua community di finanziatori. In merito a questo aspetto, ti invitiamo a prestare particolare attenzione: i criteri in base a cui i proponenti vengono selezionati sono in parte soggettivi e variano da piattaforma a piattaforma. Il nostro consiglio è quindi quello di informarti bene sui criteri di valutazione applicati.

Il prossimo passaggio prevede di pubblicare online l’opportunità di finanziamento insieme a una descrizione del progetto, che potrà essere più o meno dettagliata. In genere, le informazioni che non mancano mai sono l’ammontare complessivo del finanziamento minimo per poter procedere all’implementazione del progetto, il rendimento atteso e la durata prevista.

A questo punto, non resta che aprire la raccolta fondi vera e propria. I finanziatori iscritti alla piattaforma potranno decidere di contribuire a finanziare il progetto. Di solito è prevista una quota minima per aderire alla campagna, che però corrisponde generalmente a un importo modesto, tra i 500 e i 1.000 euro se non addirittura meno.

Una volta raggiunta la cifra necessaria a finanziare il progetto, la raccolta si chiude. Da quel momento in poi, la maggior parte delle piattaforme mette a disposizione dei finanziatori una serie di informazioni aggiornate regolarmente, che permettono di seguire l’andamento del progetto o dell’operazione.

Se tutto va come preventivato, al termine della durata dell’operazione i finanziatori ricevono il rendimento maturato insieme al capitale prestato o investito. Le modalità di restituzione variano però a seconda che si tratti di una piattaforma di lending o di equity crowdfunding.

La principale differenza tra equity e lending crowdfunding

Dicevamo che lending ed equity crowdfunding implicano modalità di restituzione differenti. E questo è sostanzialmente dovuto al fatto che i due modelli si fondano su presupposti diversi.

Nel caso dell’equity crowdfunding, i finanziatori diventano di fatto soci della società proponente. Una volta conclusa l’operazione, prima di vederti restituito il capitale investito la società in questione deve essere liquidata. Per arrivare alla liquidazione è necessario soddisfare tutti i creditori, come ad esempio l’Agenzia delle Entrate e i vari fornitori. Tutto questo per dirti che, prima della restituzione del capitale insieme al rendimento maturato potrebbe trascorrere parecchio tempo, generalmente dai tre ai nove mesi.

Con il lending crowdfunding, le cose funzionano invece in modo diverso. I finanziatori contribuiscono a realizzare progetti prestando il loro denaro. Non diventano soci della proponente e con quest’ultima non hanno nessun vincolo particolare. Ne consegue che il capitale prestato verrà restituito insieme al rendimento maturato al termine dell’operazione, senza dover attendere oltre.

Come funziona una piattaforma di equity crowdfunding

Come scegliere una piattaforma di crowdfunding

Giunti a questo punto, magari ti starai chiedendo quali parametri dovresti adottare per scegliere la piattaforma più adatta alle tue esigenze. Nel paragrafo precedente abbiamo visto la principale differenza tra equity e lending crowdfunding, ma quando conviene orientarsi su uno di questi modelli piuttosto che sull’altro?

Per trovare una risposta, devi considerare che molto dipende dalla tipologia di operazione che si vuole finanziare. Nel lending crowdfunding, i finanziatori ricevono un rendimento fisso, mentre nell’equity la remunerazione è variabile in base ai risultati effettivamente ottenuti. Essendo diventati soci della proponente, gli investitori partecipano agli utili (come pure alle eventuali perdite).

In definitiva, quando il rendimento di un’operazione è largamente prevedibile – pensiamo ad esempio a quelle che riguardano il settore immobiliare – in linea di principio conviene orientarsi sul lending. In questo caso, l’eventualità di restare esclusi da una buona fetta dei guadagni è infatti abbastanza remota e il modello del lending impone meno vincoli ai finanziatori. Quando invece l’operazione in questione ha un elevato potenziale innovativo e potrebbe effettivamente “esplodere”, ecco che allora orientarsi sull’equity può risultare una scelta più pagante.

Attenzione, queste non sono regole fisse e non sono sempre valide. Prima di decidere su che modello orientarti e in quali operazioni investire, svolgi un’attenta analisi di tutte le variabili in gioco!

Un’altra distinzione di cui tenere conto è quella tra piattaforme generaliste e piattaforme di nicchia. Se sulle prime puoi trovare progetti di vario genere, che non necessariamente hanno qualcosa a che fare gli uni con gli altri, le piattaforme di nicchia si concentrano invece su un determinato settore, come ad esempio quello immobiliare o delle nuove tecnologie in campo medico. Se ti stai chiedendo quali delle due tipologie sia migliore, è difficile trovare una risposta. Molto dipende in realtà dalla singola piattaforma e ancor più dai singoli progetti proposti. Possiamo dire però che, generalmente, si tendono ormai a preferire le piattaforme di nicchia: essendo focalizzate su un settore specifico, vengono tendenzialmente associate a una maggiore esperienza, soprattutto per quel che riguarda lo screening dei progetti in fase di selezione.

In questo post abbiamo parlato del funzionamento delle piattaforme di crowdfunding. Ci siamo focalizzati sulle varie fasi di una raccolta fondi e abbiamo chiarito le principali differenze tra le diverse tipologie di piattaforme in circolazione.

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· Nuovo regolamento UE sul crowdfunding: le novità per i finanziatori

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