Hai mai sentito parlare di asset allocation? Se la tua risposta è no, o più semplicemente non sei riuscito a capire bene di che cosa si tratta, non ti preoccupare! Nel post di oggi vedremo insieme cos’è, a cosa serve e in che cosa consiste concretamente.
Questo articolo rientra nella categoria focus del nostro blog, dove ti proponiamo regolarmente dei brevi approfondimenti focalizzati su un concetto specifico. L’obiettivo? Darti la possibilità di assorbire le informazioni più rilevanti nel minor tempo possibile!
La definizione di asset allocation
L’asset allocation è una strategia che determina la distribuzione di un capitale tra le diverse categorie di investimento, anche dette asset class.
Il suo scopo è quello di perseguire gli obiettivi dell’investitore, arrivando a definire un rapporto rischio-rendimento che sia proporzionato alle sue aspettative di guadagno e alla sua capacità di sopportare eventuali perdite.
Esistono fondamentalmente due tipologie di asset allocation: quella strategica e quella tattica.
L’asset allocation strategica
L’asset allocation strategica è quella che determina la distribuzione del capitale investito tra le seguenti asset class fondamentali:
· obbligazioni (bonds)
· azioni (equities)
· liquidità (cash)
· altri (questa categoria residua può includere ad esempio quote di fondi immobiliari, prodotti derivati, ecc..).
L’asset allocation strategica viene definita sul medio o lungo periodo, perché è appunto la strategia tramite la quale vengono perseguiti gli obiettivi dell’investitore tenendo conto del suo profilo di rischio. Le asset class che abbiamo elencato poco sopra sono infatti diverse tra loro in termini di rapporto rischio-rendimento. Ne consegue che diverse ripartizioni del capitale tra queste categorie corrisponderanno a obiettivi di rendimento e di controllo del rischio diversi.
Vediamo alcuni esempi di strategie per capire meglio questo concetto:
· Strategia conservativa: 55% di obbligazioni, 20% di azioni, 25% di liquidità.
· Strategia moderata: 35% di obbligazioni, 60% di azioni, 5% di liquidità.
· Strategia aggressiva: 15% di obbligazioni, 80% di azioni, 5% di liquidità.
La strategia conservativa è adatta a un investitore con limitate aspettative di rendimento e disposto a sopportare un rischio limitato. Di conseguenza, la percentuale di obbligazioni e liquidità prevale rispetto alla fetta azionaria, che offre aspettative di guadagno più elevate a fronte però di un rischio maggiore.
Guardando invece alla strategia aggressiva, notiamo che le percentuali sono molto diverse: ben l’80% del capitale è destinato alla parte azionaria, perché in questo caso l’investitore ha obiettivi di rendimento ambiziosi e un profilo di rischio decisamente più elevato.
Ricorda che negli investimenti vale sempre il principio della proporzionalità diretta tra rischio e rendimento: maggiori saranno le aspettative di guadagno, maggiore sarà anche il rischio di registrare delle perdite.
L’asset allocation tattica
L’asset allocation tattica viene definita su un orizzonte temporale più breve rispetto a quella strategica ed è principalmente finalizzata a correggere il tiro tenendo conto dei trend di mercato.
In buona sostanza, può riguardare:
· l’apporto di leggere correzioni alla distribuzione definita tramite l’asset allocation strategica;
· la revisione della distribuzione del portafoglio tra asset class trasversali. Ad esempio, si può decidere di investire una quota di capitale maggiore in determinati settori o mercati geografici che si presentano come particolarmente promettenti.
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