Il crowdfunding è una forma di finanziamento ormai sempre più diffusa nel nostro paese. Se guardiamo all’evoluzione dei fondi raccolti, siamo passati dai 65 milioni di euro del 2015 agli oltre 440 milioni del 2019!
Ma soprattutto il crowdfunding rappresenta una nuova grandissima opportunità, sia per chi necessita di fondi per realizzare le proprie iniziative, sia per i finanziatori che cercano dei sistemi innovativi per mettere a frutto il loro denaro. Questo nuovo sistema di finanziamento consente infatti di partecipare a grandi progetti anche con somme molto modeste, permettendo così ai piccoli risparmiatori di finanziare operazioni che tradizionalmente richiedono la disponibilità di grandi capitali, come ad esempio quelle immobiliari.
Proprio per questo motivo, nel post di oggi vogliamo offrirti una panoramica a trecentosessanta gradi sul crowdfunding. Vedremo esattamente di cosa si tratta, in che cosa si differenziano le diverse piattaforme e quali sono le opportunità concrete per te, se sei un risparmiatore alla ricerca un’alternativa al denaro fermo sul conto corrente che non rende praticamente nulla.
La definizione di crowdfunding
Il crowdfunding è sostanzialmente un modo per raccogliere fondi destinati al finanziamento di attività e iniziative di vario genere. Queste raccolte avvengono perlopiù tramite Internet, riuscendo in questo modo a raggiungere un ampio bacino di finanziatori. Da qui il termine crowdfunding, che tradotto letteralmente significa “finanziamento da parte della folla”.
A cosa serve il crowdfunding
Ora che conosci la definizione e il significato del termine crowdfunding, vediamo concretamente come funziona e a cosa serve.
Innanzitutto, il crowdfunding può servire a finanziare una grandissima varietà di progetti, imprenditoriali e non. Giusto per farti qualche esempio, vi si può ricorrere per raccogliere i fondi necessari a fronteggiare un’emergenza sanitaria, oppure per sostenere la ricerca scientifica in un determinato settore, per dare vita a un progetto imprenditoriale, o ancora per finanziare un’operazione immobiliare.
Come puoi vedere si tratta di iniziative molto diverse tra loro, anche solo per il fatto che alcune si pongono uno scopo benefico, mentre altre sono invece destinate a generare un profitto che verrà poi ripartito tra i diversi finanziatori.
Piattaforme di crowdfunding: ecco come funzionano
Nei paragrafi precedenti, abbiamo visto che, con il crowdfunding, i fondi vengono prevalentemente raccolti attraverso Internet. Ma come funziona concretamente una raccolta? Le raccolte fondi vengono realizzate con il supporto di apposite piattaforme online. Il loro svolgimento è generalmente piuttosto semplice e immediato:
1. Gli utenti si iscrivono alla piattaforma e completano il loro profilo.
2. Caricano il loro conto sulla piattaforma con l’importo desiderato.
3. A quel punto, possono scegliere quali progetti finanziare. Generalmente, le piattaforme di crowdfunding ne propongono diversi, che possono essere della stessa tipologia, ad esempio immobiliari, oppure eterogenei tra loro.
4. Seguono l’andamento della raccolta per verificare che l’obiettivo venga raggiunto e il progetto possa effettivamente partire. In proposito, è importante che verifichino le modalità di restituzione dell’importo versato qualora il progetto non dovesse raccogliere denaro sufficiente per essere implementato.
5. Se la raccolta si chiude positivamente e il progetto viene integralmente finanziato, i partecipanti possono seguirne l’andamento attraverso gli strumenti di comunicazione messi a disposizione dalla stessa piattaforma.
Tieni sempre presente che esiste una differenza importante tra il crowdfunding volto a sostenere iniziative benefiche e quello invece diretto a finanziare dei progetti di natura imprenditoriale, che puntano a conseguire un profitto. Nel primo caso, i partecipanti alla raccolta faranno una donazione senza aspettarsi di ricevere in cambio un ritorno economico. Nel secondo invece, riceveranno una remunerazione sul capitale con cui hanno contribuito a finanziare il progetto. Tra pochissimo, vedremo più nel dettaglio le diverse tipologie di crowdfunding.
I diversi modelli di crowdfunding: Lending, Equity, Donation e Reward
Come ti abbiamo anticipato, è arrivato il momento di passare in rassegna i principali modelli di crowdfunding. Vediamoli insieme:
· Lending crowdfunding: con questo modello, i finanziatori contribuiscono a finanziare progetti imprenditoriali di varia natura, ottenendo in cambio un interesse remunerativo sul capitale prestato.
· Equity crowdfunding: come il lending, anche l’equity mira a finanziare progetti di natura imprenditoriale, tuttavia con una differenza molto importante: in questo caso i partecipanti alla raccolta acquistano di fatto delle quote societarie. Non si limitano quindi a prestare il loro denaro ricevendo in cambio un interesse, ma acquisiscono di fatto lo status di soci.
· Donation crowdfunding: in questo caso, i partecipanti alla raccolta lo fanno semplicemente nell’intento di sostenere un’iniziativa benefica o una buona causa. Si tratta in sostanza di una donazione per cui non si riceve nulla in cambio se non, in alcuni casi, un riconoscimento simbolico.
· Reward crowdfunding: anche qui lo scopo è quello di sostenere una causa attraverso una donazione. La differenza con il donation crowdfunding risiede nel fatto che i sostenitori ricevono in questo caso una ricompensa, generalmente sotto forma di un prodotto o di un servizio.
Il crowdfunding in Italia: un fenomeno in crescita
In apertura, abbiamo già accennato alla crescita esponenziale del crowdfunding in Italia: dai 65 milioni di euro di fondi raccolti nel 2015 agli oltre 440 milioni del 2019. Un altro dato interessante riguarda il tasso di crescita: ben + 109% tra il 2017 e il 2018 e + 59% tra il 2018 e il 2019.
Se guardiamo invece al numero di piattaforme, a fine 2019 se ne contavano 51 dei modelli Donation e Reward, 38 di Equity e 12 di Lending.
Le ragioni di questo enorme successo non sono difficili da immaginare: da un lato, i risparmiatori possono accedere all’opportunità di finanziare svariati progetti, in base alle loro possibilità economiche e ottenendo in molti casi delle remunerazioni interessanti. Dall’altro, imprese e organizzazioni possono ora raccogliere fondi per le loro iniziative in modo più semplice e immediato, rivolgendosi a un grandissimo bacino di finanziatori.
L’opportunità del crowdfunding immobiliare
L’ultimo paragrafo di questo articolo sul crowdfunding vogliamo dedicarlo a un settore specifico: quello immobiliare. Perché, in base alla nostra opinione, è quello che forse più di tutti gli altri sta beneficiando del grandissimo potenziale di questa nuova forma di finanziamento.
Se ci pensi, è abbastanza logico. Fino a non molto tempo fa, erano in pochi a poter pensare di investire nell’ immobiliare. Per farlo, occorrevano grandi capitali e di conseguenza questo settore restava precluso alla maggior parte di noi.
Un vero peccato, perché il settore immobiliare è uno dei pochi a offrire una combinazione ideale tra rendimenti elevati, paragonabili a quelli che si possono realizzare sui mercati finanziari, e rischio contenuto. Questo mercato non è infatti soggetto all’elevata volatilità che spesso si riscontra nei prodotti finanziari, come ad esempio le azioni e gli strumenti derivati. Tende al contrario a essere molto più stabile, anche nei periodi di crisi.
La buona notizia è che, proprio grazie al crowdfunding, le operazioni immobiliari sono ormai accessibili praticamente a chiunque. Con una cifra modesta, che può partire ad esempio da 500 euro, anche i piccoli risparmiatori possono contribuire a finanziare grandi progetti, beneficiando degli ottimi rendimenti maturabili in questo settore.
Nel post di oggi abbiamo cercato di riassumere i principali aspetti del crowdfunding: abbiamo parlato delle opportunità portate da questo nuovo sistema di finanziamento, dei diversi modelli e del funzionamento generale delle piattaforme online.
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