Ricevere un primo consulto medico via web, indossare un dispositivo che tenga traccia dei principali parametri vitali, della qualità del sonno e dell’attività fisica, fissare una visita specialistica direttamente online: queste sono solo alcune delle applicazioni della digital health, o salute digitale.
Si tratta di un settore in espansione, su questo non ci sono dubbi. Secondo un rapporto pubblicato qualche tempo fa da Klecha & Co – i cui principali risultati sono stati riportati dal sito Sanità Digitale – il mercato della digital health è in forte crescita a livello globale, avendo peraltro ricevuto una spinta significativa dall’avvento della pandemia. Se nel 2021 il settore valeva 175,6 miliardi di dollari, si stima che entro il 2023 raggiungerà 1,5 trilioni. Una cifra da capogiro, che dimostra il suo grande potenziale di sviluppo e anche l’enorme interesse che sta attirando tra i grandi investitori.
In tutto questo, a farla da padrone sarebbero proprio le start-up, in primo luogo per via del carattere altamente innovativo delle sfide poste da questo nuovo settore. L’articolo di oggi – il settimo della nostra post series dedicata ai settori in cui operano le start-up innovative – sarà giustamente dedicato a questo tema. Se ci segui regolarmente, allora forse ricorderai che qualche settimana fa avevamo già parlato di digital mental health. Questa volta ci focalizzeremo invece sulla salute digitale fisica: vedremo che il potenziale di sviluppo è molto elevato e che molte delle startup che operano in questo nuovo ecosistema hanno tutte le carte in regola per poter fare la differenza.
Quali sono le applicazioni della salute digitale?
I campi di applicazione della digital health sono in realtà numerosissimi, dal monitoraggio a distanza dei pazienti all’elaborazione di terapie personalizzate che tengano conto del Dna dei singoli pazienti. In questa sezione ci limiteremo a dare uno sguardo ad alcune delle applicazioni più comuni, di cui molti di noi già stanno facendo uso.
Telemedicina: consiste nel proporre consulti medici online tramite apposite piattaforme. Senza volersi sostituire a una classica visita medica, si pone l’obiettivo di migliorare l’accessibilità ai servizi della salute e di indirizzare il paziente verso lo specialista adatto a risolvere la sua problematica, permettendo di conseguenza di risparmiare tempo prezioso sulle tempistiche della diagnosi.
Applicazioni per la salute: consentono di raccogliere dati più o meno dettagliati, ad esempio sui parametri vitali, l’attività fisica, la qualità del sonno e l’alimentazione.
Smartwatch e altri dispositivi indossabili: permettono il monitoraggio in tempo reale dei parametri vitali, dell’attività fisica, del livello di stress, della qualità del sonno e di altri dati che riguardano il nostro stato di salute. Grazie alla possibilità di essere indossati, generalmente al polso, si caratterizzano per un grado di precisione maggiore rispetto alle applicazioni scaricabili sullo smartphone.
Big data: la digitalizzazione del monitoraggio dello stato di salute consente potenzialmente di raccogliere grandi quantitativi di dati in forma anonima, con evidenti vantaggi in termini di efficacia preventiva, diagnostica e terapeutica. L’analisi dei big data consente inoltre di identificare più facilmente eventuali falle e carenze nel sistema sanitario e di intervenire a colmarle in modo mirato.
E-health: riguarda in generale il miglioramento dell’efficienza dei servizi sanitari. Alcuni esempi consistono nelle cartelle cliniche in formato elettronico, facilmente condivisibili tra le varie strutture sanitarie, come pure i sistemi di prenotazione di visite specialistiche online, che mirano a migliorare l’efficienza e la rapidità di risposta alle necessità dei pazienti.
Le start-up della digital health: ecco quali sono
Ora che abbiamo passato in rassegna alcuni degli ambiti di applicazione della digital health, veniamo al cuore operativo di questo settore che, come abbiamo visto, è costituito principalmente da start-up. Di seguito, ti proponiamo un breve elenco di alcune di queste realtà, giusto perché tu possa farti un’idea più precisa al riguardo.
· iDoctors: è una piattaforma che offre sia la possibilità di prenotare online una visita medica specialistica in diverse città italiane, sia quella di optare per il servizio di telemedicina.
· Derm Assist: è un’app sviluppata da Google (quindi, nel caso specifico, non stiamo parlando di una start-up), che offre una prima diagnosi praticamente immediata di malattie e problemi della pelle. Ovviamente a questa va poi fatta seguire una visita specialistica.
· Patchai: grazie all’intelligenza artificiale, ha elaborato un’applicazione che consiste di migliorare l’efficacia dei trial clinici e dell’assistenza diretta al paziente.
· InGeno: ha elaborato una serie di test del Dna che consentono di rilevare le predisposizioni genetiche all’invecchiamento della pelle, alla perdita dei capelli e alle intolleranze alimentari. Effettuare il test consente poi di adeguare lo stile di vita in modo da ridurre le probabilità di attivare le predisposizioni riscontrate.
Nel post di oggi abbiamo parlato di digital health: abbiamo visto come il settore sembri destinato a uno sviluppo molto promettente nel corso dei prossimi anni e ci siamo soffermati su alcune delle sue attuali applicazioni. Non ci resta che darti appuntamento a martedì prossimo. Noi ti aspettiamo qui con un nuovo settore innovativo pronto da approfondire!
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