Digital mental health: quando la salute mentale passa al digitale

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Digital mental health: quando la salute mentale passa al digitale
Innovation

Quello della salute mentale è un tema sempre più all’ordine del giorno. La sua importanza è ormai largamente riconosciuta, al pari della salute fisica (o quasi). Allo stesso tempo, il mondo in cui viviamo esercita maggiori pressioni sulle persone rispetto al passato: si tende a essere più precari, più disorientati e, a volte, anche più soli. E il risultato è che di terapie orientate alla salute e al benessere mentale c’è sempre più bisogno.

All’interno del contesto che abbiamo appena descritto, emerge in modo sempre più deciso anche la digital mental health (o digital therapeutics), ovvero la terapia e il supporto alla salute mentale in versione digitalizzata. Proprio per questo motivo, il post di oggi – il quarto della nostra serie dedicata all’innovazione e alle startup – lo dedicheremo a questo interessante settore, che pare peraltro destinato a crescere ed evolvere in modo significativo già a partire dal prossimo futuro.

Digital mental health: potenzialità e prospettive di crescita

Dicevamo che il settore della digital mental health è tutt’altro che da sottovalutare. Se oggi la salute mentale occupa un posto di primo piano, dall’altra moltissime persone ancora faticano a rivolgersi a un professionista per chiedere aiuto e supporto. Per non parlare poi dei costi di una terapia tradizionale, che in molti casi pesano direttamente sul paziente.

Ecco che la digital mental health è in grado di dare una risposta a questi problemi, incentivando a usufruire dei servizi che puntano a migliorare il benessere mentale e rendendoli largamente accessibili.

Alla luce di quanto ci siamo appena detti, non stupisce il fatto che si tratti di un settore in rapida crescita. C’è sempre maggiore consapevolezza riguardo al tema della salute mentale e, grazie all’ausilio delle nuove tecnologie, è ormai possibile offrire soluzioni in buona parte personalizzate anche a coloro che non si sentono ancora pronti a rivolgersi a un terapeuta in carne e ossa.

Considera che questo settore – come molti altri – è esploso con l’arrivo della pandemia. In quel contesto, molte persone si sono trovate a dover gestire degli stati d’animo particolari, generati da una situazione di incertezza e completamente nuova. Al contempo, cominciare un classico percorso di terapia si era fatto più complicato a causa dei lockdown. Ecco spiegato dunque il notevole aumento delle richieste di supporto psicologico online.

A parte questo, il potenziale di crescita è molto elevato. La digital mental health presenta al momento dei margini di miglioramento importanti. In futuro, è probabile che vi sarà un maggiore coinvolgimento dei professionisti del settore, cosa che permetterà di offrire una gamma di servizi sempre più estesa e personalizzata. In questo senso, ci si sta muovendo anche sul piano della regolamentazione con l’obiettivo di definire standard e linee guida uniformi, che disciplinino in modo chiaro l’erogazione di servizi di questo tipo.

Le potenzialità della digital mental health

Cosa offrono le startup attive nella digital mental health

Veniamo ora ai singoli servizi di cui è per il momento possibile usufruire nel quadro della digital mental health e alle startup attive in questo settore. Ne passeremo in rassegna alcune, giusto per darti un’idea di come questi servizi possano andare incontro e contribuire a soddisfare le esigenze dei loro utenti.

Woebot Health: si tratta di un’app che fa uso dell’intelligenza artificiale per aiutare gli utenti a migliorare il proprio benessere mentale e a trovare soluzioni concrete per la gestione dei loro stati d’animo. Lo scopo è sostanzialmente quello di contribuire a ridurre stress, depressione e ansia. In concreto, gli utenti hanno la possibilità di conversare con un chatbot “addestrato” a mettere in pratica gli approcci della terapia cognitivo-comportamentale, della psicoterapia interpersonale e della terapia dialettico-comportamentale. Tra i vantaggi, spicca l’accessibilità immediata alla chat in qualsiasi momento, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, senza dover preventivamente fissare un appuntamento. In questo senso, può essere utilizzato anche come complemento di una psicoterapia tradizionale.

Moodfit: è un’app fondata sulla terapia cognitivo-comportamentale. Gli utenti possono accedere a una serie di esercizi e tool per il miglioramento del tono dell’umore. Dispone inoltre di una sezione dedicata agli analytics, finalizzata a monitorare gli sbalzi d’umore e a indentificarne le possibili cause.

unobravo: è un servizio di psicoterapia online tramite il quale è possibile rivolgersi a un terapeuta e seguire una psicoterapia tramite una serie di videochiamate. Dispone inoltre di un tool che aiuta a trovare il terapeuta più adatto alle proprie esigenze tramite la compilazione di un questionario.

PsicoLive: anche questo è un servizio di psicoterapia online. È possibile rivolgersi a un team di psicologi e psicoterapeuti e la terapia si svolge mediante videochiamate.

Da questa rapida panoramica, possiamo dedurre che la digital mental health si declina in due grandi categorie: quella che punta praticamente tutto sull’intelligenza artificiale combinata alle terapie di self-help e quella invece piuttosto orientata alla classica psicoterapia, che può però essere svolta comodamente da casa tramite computer o smartphone.

Nel post di oggi abbiamo parlato di digital mental health e di come stia contribuendo a trasformare la cura e l’attenzione nei confronti della salute e del benessere mentale. Abbiamo visto che uno dei principali vantaggi a favore degli utenti consiste nella migliorata accessibilità a questo tipo di servizi, oltre che a un consistente abbattimento dei costi. Considerati tutti questi fattori, è ragionevole attendersi che il settore continui a crescere ed evolvere nel corso dei prossimi anni e che sappia rivelarsi un supporto sempre più valido alle terapie tradizionali.

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