Hai sentito parlare degli investimenti immobiliari a reddito e ti piacerebbe capirne qualcosa in più? Magari di recente un tuo conoscente ha acquistato un appartamento per poi affittarlo a un inquilino. Ogni volta che lo incontri ti racconta di come sia contento e soddisfatto: il rendimento è ovviamente più alto di quello che avrebbe ottenuto lasciando i suoi soldi sul conto corrente e inoltre può contare sulla garanzia di possedere un bene tangibile, un immobile appunto.
Ma è davvero tutto così semplice e senza rischi? Se hai dei risparmi da parte e stai pensando di investirli in un immobile a reddito, ti consigliamo di leggere questo post dall’inizio alla fine. Parleremo dei principali fattori che devi valutare prima di decidere e delle alternative che hai a disposizione se ti interessa investire nel settore immobiliare!
Cosa significa mettere a reddito un immobile
Già, cosa vuol dire mettere a reddito un immobile? Con questo post vogliamo aiutarti a raggiungere il giusto livello di consapevolezza prima di optare per questo tipo di investimento e quindi abbiamo deciso di partire dall’abc.
In sostanza, si dice che un immobile è “a reddito” quando il proprietario lo affitta a una terza persona, incassando periodicamente la pigione pattuita con l’inquilino. A prima vista, potrebbe sembrare un ottimo affare: investi i tuoi risparmi in un immobile e in cambio ricevi una rendita regolare assicurata. E in linea di principio questo è vero, con l’unica differenza che devi anche valutare tutta una serie di rischi e di costi che forse inizialmente non avevi preventivato. Di questo parleremo tra poco. Prima però diamo un rapido sguardo al mercato degli affitti nel nostro paese.
Immobili a reddito: uno sguardo al mercato italiano
Nel corso del 2019 e dei primi mesi del 2020, il mercato degli affitti in Italia ha registrato un trend complessivamente positivo: rispetto al 2018, nel 2019 i canoni di locazione hanno visto un aumento del 3% e i nuovi contratti stipulati sono stati 1 milione e 700mila, per una cifra d’affari che si aggira intorno ai 10 miliardi di euro. Un’inversione di tendenza molto interessante rispetto all’andamento del mercato nel 2013 e nel 2014, quando si era assistito a una riduzione dei canoni piuttosto importante, principalmente dovuta a un eccesso di offerta sul mercato.
Volendo fare una previsione di ciò che potrebbe accadere nel contesto post-Coronavirus, possiamo attenderci un ulteriore aumento della domanda di locazioni: la situazione economica precaria di molti italiani, unita a un generale clima di sfiducia, potrebbe spingere a preferire la soluzione dell’affitto all’acquisto di un immobile
D’altra parte, è probabile che anche l’offerta crescerà. A fronte di un aumento della domanda di case in affitto, investitori e operatori del settore tenderanno a cavalcare l’onda, rispondendo a questa nuova esigenza. In definitiva, sarà l’equilibrio tra domanda e offerta a determinare l’evoluzione dei canoni di locazione, se continueranno la loro corsa al rialzo o se invece si assisterà a una nuova inversione di tendenza.
La situazione particolare che si è creata con il Coronavirus e il conseguente lockdown ha tra l’altro evidenziato in modo deciso i rischi in cui possono incorrere i proprietari di immobili a reddito, primo fra tutti quello di non riuscire a incassare regolarmente l’affitto pur dovendo continuare a sostenere i costi fissi. E non sorprende che a esserne particolarmente toccati siano i piccoli proprietari, poiché generalmente non dispongono di grandi riserve di liquidità per fare fronte alle situazioni di emergenza.
I rischi degli investimenti immobiliari a reddito
L’acquisto di un immobile a reddito viene generalmente considerato un investimento a basso rischio. Del resto, perché non dovrebbe esserlo? Un immobile è un bene tangibile, che non rischia di scomparire né di andare da nessuna parte. E una volta trovato l’inquilino giusto, la rendita automatica e regolare è praticamente assicurata.
In una situazione ideale, ciò potrebbe anche essere vero. Se il tuo immobile non necessita di grandi interventi di manutenzione, genera poche spese e il tuo inquilino paga regolarmente l’affitto, allora sì: puoi contare su un’entrata extra regolare e ottenere un rendimento di tutto rispetto. Nella realtà però, non sempre tutto fila liscio come dovrebbe e devi quindi tenere conto di tutta una serie di rischi e imprevisti che potrebbero verificarsi:
· Il tuo inquilino viene a trovarsi in una situazione di difficoltà e non riesce più a pagarti l’affitto. In un caso del genere, dovrai avviare una procedura di sfratto nei suoi confronti, che potrebbe rivelarsi piuttosto lunga e costosa. Non solo: al termine della procedura ti ritroverai senza inquilino e, fintanto che non ne avrai trovato un altro, il tuo investimento non renderà nulla.
· Nei periodi in cui il tuo appartamento sarà sfitto dovrai comunque sostenere dei costi. Pensa ad esempio alle spese condominiali o alla normale manutenzione di cui necessita una villetta unifamiliare.
· Più passa il tempo, più un immobile necessita di interventi di manutenzione straordinaria, che possono rivelarsi anche molto costosi.
· Benché più stabile rispetto ai mercati finanziari, anche il settore immobiliare tende a evolvere con il tempo. Questo significa che in futuro le condizioni potrebbero mutare (ad esempio, i canoni di locazione potrebbero diminuire, oppure il tuo immobile potrebbe perdere valore).
· Un altro fattore variabile è costituito dal livello dei tassi di interesse, di cui devi tenere conto soprattutto se hai stipulato un mutuo a tasso variabile.
E se fosse meglio acquistare un immobile per poi rivenderlo?
Nel paragrafo precedente, abbiamo visto i rischi principali legati agli immobili a reddito. Attenzione: non stiamo dicendo che non possano rivelarsi un investimento profittevole. Il nostro intento è semplicemente quello di renderti consapevole di tutte le variabili di cui occorre tenere conto. Detto questo, gli immobili a reddito possono rivelarsi interessanti se il tuo obiettivo è quello di realizzare un profitto nel lungo termine e se hai le spalle ben coperte da un punto di vista finanziario, per poter fare fronte agli imprevisti senza particolari difficoltà.
Ora però vogliamo parlarti di un’altra possibilità che secondo noi dovresti valutare se ti interessano gli investimenti immobiliari: quella di concentrarti sulle operazioni di compravendita. Per quale motivo? È semplice: sono più profittevoli e, da un certo punto di vista, anche meno rischiose degli immobili a reddito. Vediamo perché:
· Con la compravendita non rimani vincolato al tuo investimento per un lungo periodo. In questo modo, elimini automaticamente i rischi legati all’evoluzione del mercato immobiliare e alle opere di manutenzione.
· Non devi nemmeno attendere diversi anni prima di recuperare l’investimento iniziale. Generalmente, le operazioni di compravendita si concludono nel giro di qualche mese.
In definitiva, secondo noi il miglior modo di operare nell’immobiliare è quello di entrare in un’operazione con il chiaro intento di uscirne il prima possibile.
Sappiamo cosa stai pensando: che le operazioni di compravendita immobiliare sono una cosa da addetti ai lavori, troppo complicate per te che non sei del mestiere e non avresti nemmeno il tempo di seguirle come si dovrebbe. In effetti, le tue sono tutte osservazioni più che legittime: è un settore che bisogna conoscere a fondo e in cui occorre sapersi muovere. Eppure, per approfittare dei rendimenti interessanti offerti da questo tipo di operazioni, non devi per forza esporti in prima persona. C’è anche un altro modo, di cui vogliamo parlarti nel prossimo paragrafo!
I vantaggi del crowdfunding immobiliare
Il crowdfunding immobiliare è un sistema innovativo, che ti permette di finanziare operazioni di compravendita senza dovertene occupare in prima persona e senza disporre per forza di grandi capitali.
Il principio è semplice: ci sono diverse piattaforme di crowdfunding immobiliare a cui puoi iscriverti, tutto funziona direttamente online. Una volta che ti sarai iscritto e avrai completato il tuo profilo di finanziatore, potrai scegliere liberamente quali operazioni contribuire a finanziare. Nella maggior parte dei casi, il tuo contributo potrà ammontare anche a una cifra modesta, ad esempio 500 euro. Questo perché ogni singola operazione verrà complessivamente finanziata da diversi risparmiatori che, esattamente come te, hanno scelto questo nuovo modo semplice e flessibile di partecipare al mercato immobiliare.
Vogliamo segnalarti il crowdfunding immobiliare perché si tratta di una nuova opportunità che sta praticamente rivoluzionando il settore. Se prima le operazioni immobiliari erano riservate a chi disponeva di grandi capitali e competenze specialistiche, oggi non è più così. Ci sono diverse piattaforme serie, guidate da veri e propri pool di professionisti, a cui puoi rivolgerti per mettere a reddito i tuoi risparmi con ottime prospettive di rendimento e rischi contenuti.
Ti interessa saperne di più sul crowdfunding? Allora leggi anche il nostro post Crowdfunding: cos’è e come funziona.
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