Ti sei posto l’obiettivo di cominciare a fare trading ma poi, per un motivo o per l’altro, finisci sempre per rimandare? In questo caso, è molto probabile che tu sia vittima di alcuni blocchi mentali, che ti impediscono di implementare i tuoi progetti e andare dritto per la tua strada.
Il più delle volte, i blocchi mentali si manifestano sottoforma di convinzioni limitanti. E sono proprio queste che devi riuscire a superare se vuoi davvero cominciare la tua nuova attività. Anche oggi proseguiremo con la nostra post series dedicata alla mentalità del trader, in cui parleremo proprio di questo: vedremo quali sono le false convinzioni più comuni che ci bloccano e come superarle una dopo l’altra!
Attenzione: prima di addentrarci nell’argomento di oggi, teniamo a precisare che questo articolo si rivolge a chi già sta facendo trading o ha deciso di volerlo fare acquisendo un’adeguata preparazione. Non si pone assolutamente lo scopo di convincere qualcuno a “lanciarsi” sui mercati senza la giusta consapevolezza e l’esperienza che servono. Quello del trader è un mestiere difficilissimo, che richiede di acquisire competenze specialistiche e anche una certa propensione al rischio.
Le 5 convinzioni limitanti dell’aspirante trader
Quali sono le convinzioni limitanti che spesso impediscono agli aspiranti trader di diventare operativi? Che spingono a rimandare all’infinito il momento della prima operazione, magari anche quando ormai si seguono i mercati da diverso tempo e si possono vantare più che discrete conoscenze in ambito di analisi tecnica, strategie di trading, e chi più ne ha più ne metta? Oppure che portano costantemente a tornare sui propri passi e fanno sembrare ogni difficoltà insormontabile?
La verità è che ognuno di noi sviluppa le sue convinzioni personali in base al proprio vissuto e alle proprie esperienze. Di seguito, te ne elencheremo cinque tra le più comuni. Magari non corrisponderanno esattamente alle tue, che dovrai cercare dentro di te e far emergere. Ma siamo convinti che ti aiuteranno quantomeno a riflettere.
1. Non ho tempo.
Questa è un po’ la classica scusa che tendiamo ad accampare ogni volta che siamo sul punto di buttarci in qualcosa di nuovo.
Ciò premesso, è vero: per fare trading bisogna studiare molto, seguire i mercati, mettersi alla ricerca delle opportunità più promettenti. Un po’ come in quasi tutti i settori, del resto.
La verità è che qualsiasi progetto ambizioso richiede del tempo. Se per te è davvero importante, devi fare in modo di trovarlo. È difficile? Non lo mettiamo in dubbio. Ma siamo certi che tu possa almeno in parte riorganizzare le tue giornate per riuscire a portare avanti il tuo obiettivo.
Nel caso specifico del trading, prova a programmare una routine operativa che sia il più possibile in linea con i tuoi altri impegni. Ad esempio, potresti restringere il campo a un solo mercato e a uno o due settori, in modo da riuscire a portare avanti i tuoi propositi senza rischiare di finire in una situazione stressante e difficile da gestire.
2. È tutto inutile, tanto non ottengo risultati.
Raggiungere grandi risultati comporta grande impegno, lavoro e costanza. Non puoi pretendere che il tuo obiettivo si materializzi davanti a te dopo aver compiuto uno sforzo minimo. Quello del trading è un mondo oggettivamente complesso in cui, tra l’altro, bisogna fare anche i conti con l’imprevedibilità dei mercati.
Eppure, come probabilmente già saprai, c’è chi fa trading per vivere, chi questi risultati li ha già ottenuti. Questo ovviamente non significa che tu debba sentirti costretto a proseguire su una strada che non senti più tua. Se sei arrivato alla conclusione che il trading non fa per te e sei certo di questo, allora siamo i primi a consigliarti di guardare altrove, di trovare qualcosa che sia maggiormente in linea con le tue reali aspirazioni.
Se però ti sei semplicemente scoraggiato perché i risultati tardano ad arrivare, sappi che è normalissimo. Quanto ci si impiega di solito per apprendere una professione? Spesso si parla di anni, sei d’accordo? E non c’è alcun motivo che per il trading debba essere diverso.
Se in questo momento ti senti un po’ perso, il nostro consiglio è quello di scegliere dei mentori che possano guidarti lungo il tuo percorso. Il segreto è infatti quello di imparare da chi ce l’ha già fatta e ha già ottenuto risultati concreti.
3. Investire è una cosa per ricchi. Io non ho abbastanza soldi.
Per fare trading serve avere un capitale, questo è innegabile. E deve anche trattarsi di un capitale di cui non hai un reale bisogno, nel senso che l’eventualità di perderlo non dovrebbe cambiarti la vita in peggio, sia nel presente che nel futuro. Il trading è pur sempre un’attività ad alto rischio e il nostro consiglio è quello di evitare assolutamente di usare i tuoi risparmi destinati alla pensione o alle necessità tue e della tua famiglia.
Ciò premesso, questo non significa che tu debba per forza disporre di centinaia di migliaia di euro. Si può cominciare a fare trading anche con un capitale relativamente modesto. Magari non ti permetterà di vivere soltanto di quello, quantomeno non all’inizio. Resta il fatto che, se riuscirai a diventare un trader profittevole, potrai ricavarci un’entrata extra di tutto rispetto.
4. Chi investe finisce per perdere tutto.
Si tratta di un luogo comune piuttosto diffuso che in genere scaturisce da esperienze negative passate, vissute in prima persona oppure riportate da amici e conoscenti.
Fare trading è rischioso, non ci stancheremo mai di ripeterlo perché è importante che tu ne sia consapevole. Ma se fosse vero che si finisce inevitabilmente per perdere tutto il proprio denaro, allora non ci sarebbe più un solo trader in circolazione. In questo senso, la vera differenza la fa la strategia di gestione del rischio (o money management). Prima di cominciare, assicurati di definirla in modo chiaro e poi mettila in pratica senza eccezioni.
5. Il trading non mi dà alcuna certezza
Il trading ha una componente di incertezza, su questo non ci piove. Puoi avere sviluppato competenze, strategie, un’ottima conoscenza dei mercati, ma ti capiterà comunque di chiudere delle operazioni in perdita. È praticamente inevitabile, fa parte del gioco.
Detto questo, la domanda per te è: sei sicuro che, dall’altra parte, il fatto di poter contare unicamente sul tuo stipendio sia invece una certezza? E se un giorno l’azienda per cui lavori dovesse licenziarti o chiudere i battenti?
La verità è che il modo migliore per garantirsi una certa serenità finanziaria è quello di poter fare affidamento su diverse tipologie di entrate e fonti di reddito. Nessuna attività ti può dare una certezza assoluta a riguardo, non il trading e nemmeno il posto fisso. Meglio allora diversificare e guardare in più di una direzione.
Nel post di oggi abbiamo passato in rassegna le convinzioni limitanti che più comunemente bloccano i trader alle prime armi. Resta sintonizzato, perché la prossima settimana continueremo con la nostra post series sulla mentalità dell’investitore con un nuovo tema da approfondire.
Ti sei perso i primi cinque post della serie? Non preoccuparti, eccoli qui:
· Sei un aspirante trader? Comincia dalla mentalità!
· Investire a lungo termine: quando la volatilità fa paura.
· Trading: impara a gestire la volatilità!
· Trading e investimenti: come evitare la paralisi d’analisi
· Mentalità del trader: gestisci il flusso di informazioni
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