Sotto molti punti di vista, la potremmo definire la classica domanda da un milione di dollari: quanti soldi ci vogliono per cominciare a fare trading? Ne vale la pena anche se si dispone di un capitale iniziale modesto oppure no?
Ne parleremo nel nostro post di oggi, che fa parte della post series dedicata alla mentalità del trader e dell’investitore.
Trading: quanto conta il capitale iniziale
Nel corso degli ultimi anni, il fenomeno del trading è letteralmente esploso anche tra i cosiddetti investitori retail, ovvero persone comuni che poco o nulla hanno a che fare con il mondo della finanza, delle banche e dei fondi di investimento.
La diffusione dei broker online, le commissioni ormai più che accessibili e la possibilità di aprire un conto senza dover soddisfare alcun requisito particolare, hanno fatto in modo di abbattere tutte le barriere che, fino a non molto tempo fa, facevano in modo di escludere la maggior parte dei piccoli risparmiatori da questo mondo.
Visto e considerato quanto ci siamo appena detti, la risposta alla domanda se sia possibile fare trading con pochi soldi è sicuramente sì. Se convenga oppure no è però tutta un’altra questione. Come mai? Vediamo un breve esempio pratico per capire meglio.
Mettiamo di cominciare a fare trading sui mercati azionari con un capitale di 1.000 euro. Siamo ottimisti e supponiamo di realizzare un profitto del 30% durante il primo anno. In percentuale si tratta di un rendimento di tutto rispetto e tutt’altro che scontato. In termini assoluti, si tratterebbe però di un guadagno di soli 300 euro.
Togliamoci quindi dalla testa di partire con 1.000 euro e diventare ricchi dall’oggi al domani. Ad alcune persone sarà anche capitato – ultimamente si è molto parlato delle cosiddette meme stocks – ma non si tratta altro che di colpi di fortuna, quasi paragonabili a una vincita alla lotteria.
Quanti soldi servono per cominciare a fare trading
Ricapitolando, se la tua intenzione è quella di ricavare un reddito dal trading, magari facendolo diventare una seconda attività, non puoi contare sulle probabilità di diventare ricco partendo con 1.000 euro. C’è però anche un altro problema che merita di essere preso in considerazione: minore è il tuo capitale iniziale, minore sarà anche la tua capacità di ammortizzare le perdite.
Se è vero che il trading è fatto in buona parte di analisi e strategia, è altrettanto vero che esiste anche una componente di incertezza da cui non si può prescindere. Ne consegue che anche la legge della probabilità gioca la sua parte. Cosa significa? Che se dovessi cominciare a fare trading con un piccolo capitale e ti trovassi a dover chiudere diverse operazioni in perdita nel primo periodo, faresti presto a bruciarlo tutto o quantomeno in buona parte.
In base all’opinione di alcuni trader esperti, per cominciare a fare trading seriamente occorre un capitale non inferiore ai 20.000 euro. Una cifra che in ogni caso non basta per vivere di solo trading, ma che comunque consente di impostare una certa operatività e di implementare con costanza una strategia.
Possiamo dedurne che, se non si dispone di almeno 20.000 euro allora tanto vale lasciar perdere? Vediamo di approfondire meglio la questione.
Cosa fare se non disponi del capitale necessario per il trading
Per prima cosa – e se ci hai seguito nelle scorse settimane sai che lo abbiamo ribadito più volte – il capitale destinato all’attività di trading deve essere un surplus di cui disponi. Usare i risparmi di una vita, i soldi che hai messo da parte per la pensione o che ti servono per il sostentamento tuo e della tua famiglia, è fuori questione. Perciò, se non disponi del capitale necessario per cominciare a fare trading seriamente, il nostro consiglio è quello di non cercare di forzare le cose.
C’è però qualcos’altro che invece puoi fare: se il trading è una cosa che ti interessa, impara a farlo comunque. Anche se in questo momento non disponi di un capitale sufficiente per cominciare davvero. Studia, segui i mercati e fai paper trading, che ti offre la possibilità di operare ma in modo fittizio, senza usare soldi veri e senza rischiare nulla. In alternativa, puoi anche usare un piccolo capitale e fare trading reale ma sempre a scopo più che altro didattico, non tanto con l’aspettativa di guadagnare chissà quali cifre.
Un’altra possibilità è quella di acquisire le competenze e di cercare, almeno temporaneamente, un lavoro che ti permetta di metterle in pratica. In questo modo, avrai l’opportunità di accumulare un’esperienza che, di sicuro, in un modo o nell’altro ti tornerà utile.
Acquisisci la giusta mentalità per fare trading!
Acquisire la giusta mentalità per fare trading vuol dire anche imparare a essere obiettivi nella valutazione delle risorse disponibili e dei risultati che è concretamente possibile ottenere. Questo non significa che in assenza di un capitale cospicuo tu ti debba scoraggiare. La cosa importante è procedere gradualmente e senza mettere a rischio la tua serenità finanziaria.
Nel post di oggi abbiamo visto che cosa può comportare il fatto di fare trading con un piccolo capitale e parlato delle possibili strategie da mettere in atto se, al momento, non disponi di una grossa somma di denaro da destinare a questa attività.
Ti sei perso i primi sette post della serie? Non preoccuparti, eccoli qui:
· Sei un aspirante trader? Comincia dalla mentalità!
· Investire a lungo termine: quando la volatilità fa paura.
· Trading: impara a gestire la volatilità!
· Trading e investimenti: come evitare la paralisi d’analisi
· Mentalità del trader: gestisci il flusso di informazioni
· Le mille e una scusa degli aspiranti trader: supera i blocchi mentali!
· Reagire da trader quando i mercati vanno male
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