Di stampa 3D si sente parlare già da diversi anni e viene ormai impiegata regolarmente in tutta una serie di processi produttivi. Nonostante ciò, manca ancora una consapevolezza diffusa di questa tecnologia ben nota agli addetti ai lavori.
Questo è uno dei motivi per cui il secondo articolo della nostra nuova post series dedicata ai settori più promettenti e alle start-up innovative sarà appunto dedicato alla stampa 3D. Di cosa si tratta esattamente? Quali sono i suoi ambiti di applicazione e come sta innovando i processi produttivi? Nel post di oggi vedremo di rispondere a tutte queste domande e ti presenteremo anche alcune delle principali start-up italiane attive in questo settore ad alto potenziale di crescita.
In che consiste e cosa si può fare con la stampa 3D?
Partiamo dalle basi e vediamo innanzitutto in cosa consiste la stampa 3D e come viene realizzata.
In buona sostanza, la stampa 3D è quel processo che consente di stampare oggetti tridimensionali mediante l’ausilio di appositi software e stampanti. Partendo da un file digitale, è possibile creare oggetti di diverso tipo e di diversi materiali. È così possibile realizzare prototipi di prodotti, parti meccaniche, pezzi di ricambio, gioielli, capi di abbigliamento e così via.
A questo proposito, un’applicazione particolarmente interessante consiste nel bioprinting, ovvero nella possibilità di replicare gli organi del corpo umano. Al momento, il bioprinting è perlopiù in fase sperimentale, ma è molto probabile che in futuro si potranno generare organi perfettamente compatibili con l’organismo di ciascun paziente.
Quali sono i vantaggi della stampa 3D?
La stampa 3D presenta tutta una serie di vantaggi rispetto ai processi produttivi tradizionali, non a caso si tratta di un settore molto promettente e ad alto potenziale di crescita. Vediamo i principali, in modo da renderci pienamente conto di come questa tecnologia stia rivoluzionando il settore della produzione:
· Rapidità e abbattimento dei costi: la stampa 3D è in grado di produrre oggetti di vario tipo in tempi notevolmente ridotti e con maggiore precisione rispetto alla produzione tradizionale. La significativa riduzione dei costi che ne deriva è in parte dovuta all’aumento dei ritmi produttivi, ma anche alla possibilità di fare a meno dell’impiego di macchinari costosi.
· Via libera alla progettazione: grazie alla sua elevata precisione, la stampa 3D consente di creare oggetti e parti meccaniche talmente complessi da non poter essere realizzati attraverso i processi tradizionali.
· Adattamento più rapido al cambiamento e alle esigenze del mercato: grazie al contenimento dei costi e alla semplificazione dei processi, la stampa 3D consente alle imprese di produrre stock di minori dimensioni, riducendo il rischio di accumulare scorte di prodotti destinati a diventare presto obsoleti e aumentando la capacità di stare al passo con le esigenze di un mercato in continuo mutamento.
· Per una produzione più sostenibile: la stampa 3D comporta meno sprechi rispetto ai processi produttivi tradizionali e contribuisce di conseguenza a ridurre l’impatto ambientale.
Quali sono le start-up italiane attive nella stampa 3D?
Ora che abbiamo visto cos’è la stampa 3D e passato in rassegna alcuni dei suoi tanti ambiti di applicazione, passiamo alle start-up italiane attive in questo settore. Chi sono e di cosa si occupano di preciso? Qui ne abbiamo elencate quattro.
· Sharebot: realizza stampanti 3D che possono essere impiegate in diversi ambiti, dalla creazione di prototipi a quella di gioielli. Fondata nel 2012, ha sede a Padova e ad oggi figura tra le prime start-up italiane attive in questo settore.
· WASP: specializzata nella stampa 3D nel settore dell’edilizia con un occhio di riguardo nei confronti della sostenibilità ambientale e dell’efficienza energetica. L’attività di WASP si estende però anche ad altri settori, come ad esempio quello della stampa 3D di protesi ortopediche.
· 3ntr: focalizzata sulla produzione di stampanti 3D ad alta precisione e che consentono un’ampia flessibilità per quanto riguarda i materiali impiegati.
· Roboze: fondata dal giovane Alessio Lorusso quando era soltanto diciassettenne, oggi Roboze impiega più di cento persone. Come riportato dallo stesso Alessio in un’intervista concessa a FSNews, uno dei suoi punti di forza consiste nell’impiego della beltless technology: grazie alla sua elevata precisione, consente di realizzare svariate tipologie di componenti meccaniche, inclusi pezzi di ricambio per treni e altri mezzi di trasporto.
Stampa 3D: un settore ad alto potenziale di sviluppo
Allo stato attuale, l’impiego della stampa 3D nei processi produttivi è già ampiamente diffuso e in questo anche il nostro paese non fa eccezione.
Per il momento, questa tecnologia viene prevalentemente impiegata nel settore edilizio, medico, oltre che nell’industria meccanica e automobilistica. Non dimentichiamo però che i suoi ambiti di applicazione sono potenzialmente moltissimi e per questo ci attendiamo che la stampa 3D continui a rivoluzionare il settore della produzione anche nel corso dei prossimi anni.
Secondo un rapporto pubblicato da Research and Markets a inizio 2023 (i cui dati sono stati riportati dal sito 3dnatives.com), il mercato della stampa 3D è destinato a crescere a un ritmo del 21% annuo a livello globale fino al 2027. Non solo: sempre in base a queste previsioni, l’Italia sarà il paese europeo in cui il settore crescerà di più nei prossimi cinque anni.
Con l’articolo di oggi abbiamo aggiunto un nuovo tassello alla nostra post series dedicata ai settori più innovativi in cui si concentra l’attività delle start-up italiane. Abbiamo visto che il mercato della stampa 3D, seppur già consolidatosi per molti versi negli scorsi anni, sembra avere ancora una lunga fase di crescita davanti a sé.
Ti sei perso il primo articolo della post series? Nessun problema! Ecco il link:
· Healthy food delivery: un settore in crescita
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