Con il post di oggi vogliamo rispondere a una domanda che spesso si pone chi si avvicina per la prima volta al mondo del trading:
che differenza c’è tra swing trading e day trading?
In questo articolo vedremo di fare chiarezza. Parleremo delle caratteristiche principali di entrambi e le confronteremo tra loro.
Cos’è lo swing trading
Se ci segui regolarmente, sai che al day trading abbiamo già dedicato un post specifico la scorsa settimana. Se te lo sei perso, non ti preoccupare: troverai il link in fondo alla pagina e comunque riprenderemo i concetti principali anche in questo articolo.
Cominciamo però dallo swing trading, di cui fino a questo momento non abbiamo ancora parlato. Quali sono gli elementi che lo caratterizzano?
Lo swing trading si distingue per:
· Un orizzonte temporale di breve termine. Generalmente, le operazioni rimangono aperte per qualche giorno o settimana.
· L’obiettivo di realizzare profitti sfruttando le oscillazioni di prezzo che caratterizzano la trendline.
Quest’ultimo punto merita un breve approfondimento. La trendline è la linea che definisce l’andamento del prezzo. Ci indica in quale direzione (trend) sta andando e anche quanto è marcato il trend che sta seguendo. Ora, come potrai immaginare, un trend (rialzista, ribassista o laterale) non si caratterizza per un movimento perfettamente lineare del prezzo. Quest’ultimo continua a oscillare pur seguendo il trend.
L’idea di fondo dello swing trading è quella di sfruttare queste oscillazioni per realizzare dei profitti nel breve termine. In altre parole, si cerca di guadagnare cavalcando gli swing che caratterizzano la trendline. Lo si può fare se il trend è rialzista o ribassista, ma anche quando ci si trova in assenza di trend e il prezzo di muove lateralmente.
Swing trading e day trading: ecco le differenze
Come già ci siamo detti la scorsa settimana, il day trading si caratterizza per il fatto che ogni operazione viene aperta e poi chiusa sull’arco di una sola giornata. Nello swing trading le operazioni hanno generalmente una durata più lunga, anche se parliamo sempre di trading di breve termine.
Un’altra differenza è che lo swing trader fa generalmente meno operazioni rispetto a un day trader e quindi per lui gestire l’aspetto delle commissioni risulta più facile. Il margine di guadagno di un’operazione con una durata di qualche giorno o qualche settimana ha infatti maggiori probabilità di essere più elevato rispetto a quello che si può realizzare in una sola giornata. Di conseguenza, anche il rischio che le commissioni si “mangino” una buona parte del profitto realizzato è inferiore.
Riassumendo, possiamo dire che il day trading richiede una concentrazione ancora maggiore rispetto allo swing trading, anche se entrambi richiedono un’attenzione costante ai movimenti del mercato e ai punti di entrata e di uscita.
In questo post abbiamo visto quali sono le principali differenze tra swing trading e day trading. Ti interessa saperne di più su questo argomento? Allora leggi anche i nostri post:
· Day trading: come funziona e quanto si guadagna
· Diventare trader da zero? In molti ci credono (e non è impossibile)
· Forex trading: come funziona il mercato delle valute
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